Lo shock settico è un grave problema nei bambini o ragazzi ricoverati nelle unità di terapia intensiva pediatrica (Pediatric Intensive Care Units, PICU), e quelli con sindrome da disfunzione multipla di organo ( Multiple Organ Dysfunction Syndrome, MODS) persistente, che è un fattore critico di morbilità, sono a più alto rischio di mortalità da sepsi precoce e tardiva, a differenza di quelli a basso rischio che possono ricevere cure standard e non essere soggetti a terapie potenzialmente dannose.
Le cure con antibiotici e terapia intensiva possono essere insufficienti, e l’identificazione precoce basata sui biomarcatori endoteliali dei soggetti a rischio di morte e di disfunzioni d’organo persistenti rimane una sfida. Le disfunzioni d’organo nella sepsi sono in parte causate da interazione dei leucociti attivati con l’endotelio, con conseguente disregolazione delle infiammazioni e della coagulazione. Il miglioramento prognostico attraverso la stratificazione del rischio basata sui biomarcatori endoteliali può consentire l’identificazione di pazienti ad alto rischio di morte o persistenti
Il siero pediatrico PERSEVERE (Pediatric Sepsis Biomarker Risk Model), basato su espressione genica del sangue intero e dei leucociti, è stato validato in modo prospettico per stimare il rischio di morte o disfunzioni d’organo nel settimo giorno dallo shock settico misurando i marcatori di disfunzione endoteliale dal giorno 1 tra quelli con dati PERSEVERE esistenti.
E’ stato derivato il modello di classificazione TreeNet® incorporando 22 variabili cliniche e biologiche per stimare il rischio, e sulla base dell’importanza relativa delle variabili in seguito è stato sviluppato un modello semplificato di 6 biomarcatori.
Sono stati valutati 502 pazienti, 49 dei quali deceduti prima del giorno 5 e 124 con persistenza del MODS nel settimo giorno dallo shock settico
L’interazione tra le variabili-ICAM-1 con IL-8 e la trombomodulina con Angpt2/Angpt1-ha contribuito alle capacità predittive dei modelli. Le prestazioni del modello variavano quando si stimava il rischio di disfunzioni d’organo individuali con l’Area Sotto la Curva Caratteristica dell’Operatore Ricevitore (Area Under the Receiver Operator Characteristic Curve, AUROC) che andavano da 0,91 a 0,97 e da 0,68 a 0,89 rispettivamente nei set di allenamento e di test.
Il modello semplificato basato su IL-8, HSP70, ICAM-1, Angpt2/Tie2, Angpt2/Angpt1 e Trombomodulina ha contribuito alle capacità predittive dei modelli.
In conclusione il nuovo modello di biomarcatore PERSEVEREnce stima in modo affidabile il rischio di morte o disfunzioni d’organo persistenti al giorno 7 dello shock settico.
Se convalidato, questo strumento può essere utilizzato per l’arricchimento prognostico in futuri studi pediatrici di terapie per la sepsi.
Crit Care. 2022 Jul 11;26(1)