“In Italia abuso di antibiotici. Fondamentale la diagnosi tempestiva”
Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all’Università di Perugia
La meningite è la principale emergenza infettivologica e come tale richiede un approccio pronto e tempestivo, già al pronto soccorso. Nell’ambito del XIII Congresso Nazionale SIMEUP, dedicato alle maxi emergenze pediatriche, abbiamo intervistato la dottoressa Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all’Università di Perugia.
Dottoressa, come si affronta l’emergenza meningite?
“Con una gestione del caso in regime di ricovero, attraverso un inquadramento tempestivo. Quello che fa la differenza nell’outcome è la diagnosi precoce”.
Quanto è importante la tempestività?
“In considerazione anche dei casi che in alcune località hanno configurato piccole epidemie, è davvero importante non sottovalutare casi sospetti e ricordarsi che il genitore preferisce un approccio diagnostico intensivo per escludere una diagnosi grave piuttosto che un’attesa che può poi determinare condizioni gravi e, in alcuni casi, con esisti permanenti”.
Il decreto dell’obbligo ha contribuito al blocco delle epidemie?
“I casi di meningite che si erano verificato non erano dovuti alla carenza di vaccini ma sicuramente il decreto dell’obbligo ha portato molte famiglie alla consapevolezza dell’importanza della prevenzione. La meningite è una malattia che fa paura e quindi la vaccinazione è raccomandata, benché non faccia parte di quelle obbligatorie. I genitori continuano a chiederla, tanto che in Lombardia l’attesa per un vaccino è di almeno 3 mesi”.