La testimonianza da Campobasso – Centro sportivo M2 movement
“Il massaggio cardiaco è stato molto apprezzato”
SQUADRA SIMEUP
Debora ML Simonetti – Istruttore SIMEUP
Sergio Zarrilli – Istruttore SIMEUP
Sarah Zarrilli – Specializzanda in Pediatria
Antonio Comegna – Team di Molise Emergenza, da sempre di supporto alle attività SIMEUP
Rosaria Zita – Team di Molise Emergenza, da sempre di supporto alle attività SIMEUP
Rosa D’Addario – Infermiera e istruttrice di nuoto – con Lavinia Simonetti, sua nipote quindicenne
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“È stato un esperimento nuovo, abbiamo scelto un centro sportivo, l’M2 movement, che ci ha messo gratuitamente a disposizione uno spazio all’ingresso della struttura.
Sono state coinvolte, in due ore, circa 80 persone: di queste, come si vede dalle foto, circa la metà erano bambini, l’altra metà genitori, zie e nonni”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Il massaggio cardiaco è stato molto apprezzato: naturalmente abbiamo spiegato che la tecnica è applicabile in tutti gli eventi che comportano perdita di coscienza e di segni vitali”.
Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano nel fare le manovre? E quali gli errori da evitare?
“Sono legate in parte a ciò che si vede nei programmi tv, dove il massaggio viene praticato in modo approssimativo, spesso scorretto, ma resta nella memoria di chi guarda.
Il timore di “far del male” o di “farlo male” appartiene agli adulti, i bambini sono magnificamente ricettivi. C’è resistenza a ventilare, più che a fare il massaggio, speriamo solo riguardi la simulazione sul manichino e non un eventuale caso concreto”.
Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?
“Non riteniamo, e le persone non ritengono, che sia sufficiente un solo giorno, per questo motivo da oltre sei anni in Molise proponiamo incontri mensili sulle manovre di disostruzione, in modo che, chi pensa di non ricordare o desidera riprovare, possa farlo. Crediamo fortemente in una campagna di sensibilizzazione rivolta ai bambini e agli adolescenti, nella convinzione che ciò che si impara da piccoli diventa uno schema, crea un approccio migliore nell’ affrontare una situazione di emergenza”.
Rispetto agli anni scorsi, avete notato una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’argomento tra i partecipanti?
“L’argomento è conosciuto, così quanto temuto: gli adulti sperano di non dover mai mettere in pratica le manovre, i bambini coinvolti hanno invece un atteggiamento positivo e proattivo: vogliono imparare per “essere bravi a salvare una vita”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“Un bambino ha insistito in modo veemente con i genitori, che adducevano ‘importanti ed improrogabili impegni’ per giustificare la fretta di andare via: li ha convinti, loro malgrado, insistendo perché voleva restare ad ascoltare e provare a fare la manovra di disostruzione e il massaggio cardiaco esterno. Appena terminato il suo turno è dovuto, però, andare via di corsa.
Il giorno successivo, tornato in palestra, ha chiesto ad una delle istruttrici di nuoto la possibilità di ricevere l’attestato di partecipazione, perché ci teneva tanto”.
Mi preme ringraziare tutti coloro che, con sorriso e abnegazione, in questi 12 anni mi hanno accompagnata e supportata nella realizzazione della Manovra, sia annuale che mensile. Grazie a tutti!!!
Debora M.L. Simonetti