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Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica

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SIMEUP

Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica

La testimonianza da Palermo

Ottobre 20, 2019 by adminspml

 

La testimonianza da Palermo, Via Ruggero Settimo

“Hanno partecipato in tantissimi!
Non ci siamo fermati un attimo”

 

SQUADRA SIMEUP

Capitanata da Fortunata Fucà – Direttore del centro di formazione Trinacria di Palermo e primario del PS Ospedale dei Bambini.

Presenti e attivi durante la giornata:

Fortunata Fucà – Primario del PS Ospedale dei Bambini e direttrice del centro
Francesca D’Aiuto – Pediatra del PS Ospedale dei Bambini
Simona Terrana – Pediatra del PS Ospedale dei Bambini
Giusielisa Galione – Pediatra del PS Ospedale dei Bambini
Beatrice Vergara – Pediatra del PS Ospedale dei Bambini
Valeria Conte – Pediatra di famiglia
 Maria Lucia Furnari – Direzione sanitaria dell’Ospedale dei Bambini Arnascivico Palermo
Domenico Cipolla – Primario delle pediatrie dell’ASP di Palermo
Maria Rosa Lattuca – Coordinatrice infermieristica del PS Ospedale dei Bambini
Salvatore Gambino – Infermiere del PS Ospedale dei Bambini
Calogero Rotondo – Infermiere del PS Ospedale dei Bambini
Antonella Gambera – Infermiere del PS Ospedale dei Bambini
Paolo Di Giovanni – Infermiere del PS Ospedale dei Bambini
Miriam Alessi – Specializzanda in pediatria
Federica Mescolo – Specializzanda in pediatria
Simona Scalzo – Specializzanda in pediatria
Giulia Restivo – Specializzanda in pediatria
Melania Guardino –  Specializzanda in pediatria
Gianvito Mistretta  – Specializzando in pediatria
Manuela Lo Verde – Volontaria ANPAS
Giulio La Mantia – Volontario ANPAS
Antonietta Dongarrà – Volontaria ANPAS.


 

Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?

“La giornata, lunga e intensa, è andata molto bene. Il sole e il clima mite ci hanno aiutato. Non abbiano notato neppure la fisiologica deflessione dell’orario di pranzo. Dalle 10:30 (neanche il tempo di allestire il gazebo) alle 18:40, quando abbiamo allontanato gli ultimi avventori, non abbiano avuto un attimo di sosta!

Non è facile fare una stima numerica delle persone coinvolte. Abbiamo rilasciato circa 250 attestati di partecipazione dunque è questo il numero di chi si è fermato per tutta la dimostrazione e ha voluto provare tutte le manovre. Almeno il doppio, invece, se contiamo quanti si sono avvicinati per un tempo limitato o soltanto per alcune manovre: massaggio cardiaco nel bambino e manovra di Heimlich le più richieste. Le fasce di età sono state molto varie: dai bambini ai nonni, con una lieve prevalenza di genitori con bimbi nel passeggino, di età compresa tra i due mesi (il più piccolo dei presenti) e i 5 anni”.

 

Quest’anno, per la prima volta,avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?

“Già dagli anni precedenti davamo spazio al massaggio cardiaco come strumento di gestione dell’ostruzione completa in soggetto incosciente. Molti dei partecipanti, intimoriti dai manichini e dall’idea di morte, non si sono sentiti pronti a fare il massaggio cardiaco. Altri erano interessati e hanno voluto provare anche più volte”.

 

Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano nel fare le manovre? E quali gli errori da evitare?

“La difficoltà maggiore è far superare la paura e far passare il messaggio del “non fare nulla” in caso di ostruzione parziale. Istintivamente tutti tentano qualche manovra incongrua: pacche o, peggio, nel lattante, girarlo a testa in giù”.

 

Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?

“Un giorno non basta per imparare bene tutto ma tanti ci hanno raccontato di avere già utilizzato la manovra provata gli anni precedenti”.

 

Rispetto agli anni scorsi, avete notato una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’argomento tra i partecipanti?

“Rispetto allo scorso anno molta più gente è venuta appositamente perché informata dell’iniziativa e della nostra presenza mentre in precedenza erano più i passanti occasionali.

Tantissimi ci hanno chiesto di tenere corsi nelle scuole, soprattutto genitori preoccupati di affidare i propri figli a gente non formata. Altri ci hanno raccontato di pessime esperienze di corsi obbligatori cui avevano partecipato ma senza alcuna possibilità di provare le manovre. Questo ci ha molto preoccupato: l’obbligo di legge di corsi di primo soccorso viene superato lasciando spazio all’improvvisazione senza rispetto dei tempi (corsi durati un’ora in tutto), dei numeri (un solo istruttore per 50 persone) e, ahimè, della qualità (in molti di questi corsi si guardano slides e non ci sono prove pratiche su manichini)”.

 

Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata.      

“A un certo punto la gente era così tanta che non bastavano gli spazi, per cui ci siamo inventati una postazione ‘posticcia’ con due valigie sovrapposte a mo’ di tavolino per poggiare il manichino e una piccola valigia accostata alle altre per inginocchiarsi.

I nostri manichini, già datati (stanno superando la fascia di età pediatrica), hanno fortemente subito l’usura di questa ennesima manovra. A fine giornata, quando abbiamo spiegato le manovre a dei turisti francesi (nel corso dell’evento più volte avremmo avuto bisogno di un interprete), questi stessi turisti, felici delle informazioni acquisite ma probabilmente dispiaciuti delle nostre difficoltà logistiche, insistevano per lasciarci una donazione come segno di gratitudine!

Altro episodio: alle 18 è venuto dritto verso di noi un bimbo di 9 anni che ci teneva a dimostrare come ricordasse alla perfezione tutto ciò che aveva imparato durante la scorsa Manovra. Credo lo proporremo come possibile istruttore!”.

 

 

 

 

 

 

 

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