ACQUAVIVA DELLE FONTI – BARI
“Mettere le mani in bocca alla cieca può essere fatale”
Trasmettere a genitori, nonni, bambini e insegnanti le manovre da mettere in atto quando ci si trova di fronte a una ostruzione delle vie aeree a causa dell’ingerimento o dell’inalazione di giocattoli, cibo o altre sostanze: questo lo scopo di “Una manovra per la vita”, evento organizzato dalla SIMEUP (Società di medicina d’emergenza e urgenza pediatrica) che, ogni anno da ben 10 anni, coinvolge nelle piazze italiane i migliori istruttori “salvavita”, proprio con l’obiettivo insegnare ai familiari come comportarsi nel caso di un episodio così frequente e drammatico.
Abbiamo intervistato gli operatori di Acquaviva delle Fonti (Bari), Pasquale Ferrante, Lucia Peccarisi, Rocco Saldutti, Mario Natuzzi, Maddalena Maggi, Domenica Ferri , Daniela Damiani, Nunzia Ribatti, che il 15 ottobre saranno in piazza per la dimostrazione.
Perché è così importante informare e formare?
“Il significato di questa manifestazione assume una notevole rilevanza perché induce tutti coloro che a vario titolo si occupano di bambini a riflettere sui comportamenti a rischio e nel contempo indica loro il corretto modo di procedere in caso di inalazione accidentale di un corpo estraneo”.
Quanto spesso si verifica, statisticamente, un episodio del genere famiglia?
“Una stima reale di quanto spesso incidenti di questo tipo si verifichino non può essere fatta perché gli episodi con esito favorevole non vengono registrati, ma sembra siano frequenti, soprattutto nei bambini al di sotto dei 3 anni”.
Quali sono gli errori più comuni che si commettono cercando di salvare un bambino che rischia di morire soffocato?
“Spesso, presi dal panico, coloro che si trovano a vivere nell’immediatezza dell’evento compiono gesti che possono rivelarsi fatali quali mettere le mani in bocca alla cieca, nel tentativo di estrarre il corpo estraneo o, in caso di neonati, di metterli a testa in giù”.
Quante volte è capitato di non riuscire a salvare un bambino proprio a causa di una manovra sbagliata?
“Sulla cronaca di Bari qualche anno fa si è appreso di un bambino per cui l’esito è stato sfavorevole e questo grazie ai genitori che non avevano permesso a nessuno di avvicinarsi in attesa dell’arrivo del 118. Questo avveniva all’IKEA”.