Dott.ssa Anna Galimberti, dott.ssa Stefania Norbedo
Commissione Maxiemergenze SIMEUP
Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023, una scossa di terremoto violenta (magnitudo 7.8 Mww) colpisce un’estesa area a cavallo tra la Turchia centro-meridionale e la Siria settentrionale provocando morte e devastazione. A seguire si verifica un’ulteriore scossa di magnitudo 7.5 Mww, con conseguente espansione della catastrofe.
LE VITTIME AD OGGI.
- Il terremoto ha colpito circa 26 milioni di persone, di cui più di 7 milioni i bambini.
- Si attesta il decesso di almeno 40.000 persone e la presenza di oltre 85.000 feriti. Ma si tratta di dati parziali; il bilancio delle vittime è in aumento (è ancora in corso l’estrazione delle persone dalle macerie e la ricerca dei dispersi sebbene dopo tanti giorni sono scarsissime le probabilità di trovare ancora persone vive). Nelle prossime settimane la popolazione locale si troverà a dover affrontare la mancanza di abitazioni, vestiti, acqua, cibo, farmaci. Sopravvivere al freddo, al dilagare delle infezioni, alla distruzione delle infrastrutture sarà difficile. Senza contare poi che alcune delle aree colpite dal terremoto, sono aree di guerra, dove la popolazione locale parte già da condizioni di indigenza, mancanza di viveri, malattia, morte ed epidemie.
- Ad eccezione di pochi fortunati, i bambini che sopravvivono ad un evento di tale portata, sono vittime a più livelli: alcuni saranno inevitabilmente portatori di invalidità fisica (secondariamente a lesioni al rachide, amputazioni), altri andranno incontro a disturbi neuro-psichiatrici (tra i quali ricordiamo il disturbo post-traumatico da stress, altri bambini manifesteranno uno scarso accrescimento staturo-ponderale (sia per la malnutrizione che per una generale alterazione dell’asse psico-neuro-endocrino-immunitario); molti bambini perderanno la famiglia e gli amici, vivendo l’esperienza traumatica della morte dei caregiver e patendo la distruzione della loro rete scolastico-sociale.
QUALI SONO LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE IN CASO DI TERREMOTO?
- Il crollo degli edifici determina danni diretti da schiacciamento, contusione, taglio, amputazione, asfissia (per schiacciamento toracico o inalazione di polveri) con conseguenze variabili da traumi minori e morte improvvisa. Se nelle prime molte delle morti sono causate in maniera diretta dai traumi cranici e toracici, nei giorni successivi al trauma il decesso può essere secondario all’insufficienza renale da sindrome da schiacciamento agli arti.
- L’esposizione al freddo in assenza di adeguate protezioni può determinare diversi tipi di danno da congelamento: dalla necrosi delle estremità, all’alterazione della coscienza, alla coagulopatia sino alla morte per arresto cardio-circolatorio.
- Problemi di salute mentale e aumentato bisogno di supporto psicosociale. Shock, crisi di panico o di agitazione psicomotoria posso osservarsi nelle prime ore, aumentando il grado di entropia dei Pronto Soccorso già oberati di pazienti con patologie traumatiche severe. Le principali criticità che si osservano successivamente sono: disturbo post-traumatico da stress, peggioramento di condizioni mentali morbose preesistente e l’aumento dei fenomeni di violenza di genere.
- Violenza e rapimenti. In questi contesti di emergenza gli orfani sono moltissimi e sono oggetto di rapimenti, violenze sessuali e vendita d’organi. I campi di accoglienza inoltre sono una delle sedi a maggior rischio di abusi su minori, soprattutto nelle zone dei bagni!
- Aumento del rischio infettivo. A causa del sovraffollamento nei campi di accoglienza, dello stato di malnutrizione (impossibilità dei fornitori a raggiungere le destinazioni, mancanza di denaro con sé con cui comperare viveri nei negozi disponibili), ipotermia, ferite aperte, mancanza di acqua potabile (per interruzione della rete idrica) e ridotto accesso ai servizi igienico-sanitari, la diffusione di malattie infettive è estremamente favorita, specialmente se sono già attivi localmente focolai epidemici (in Siria sono attive al momento epidemie di colera e morbillo come anche in Libano,tutti paesi confinanti con la Turchia dove ci si aspetta di vedere un esplodere di queste malattie).
- Aumento del rischio ostetrico-perinatale. Per l’interruzione/inaccessibilità dei servizi di ostetricia-neonatologia vi è un aumento della morbilità e del rischio correlato alla gravidanza e al parto ed anche di malnutrizione secondaria all’ipogalattia materna (a sua volta secondaria a stress).
- Malnutrizione e disidratazione. Si osservano sia nell’immediato per mancata disponibilità di viveri che nel lungo termine qualora gli aiuti non riuscissero a soddisfare i bisogni di tutta la popolazione terremotata. Ricordiamo in questa situazione particolare la difficoltà di far arrivare gli aiuti umani e materiali a causa della situazione politica difficile di entrambi i paesi interessati dalla catastrofe.
- Peggioramento delle patologie croniche e malfunzionamento globale dei servizi medici essenziali, spesso con assenza di farmaci per sproporzione tra le risorse e le vittime.
QUALI AIUTI PER SIRIA E TURCHIA?
- L’ONU ha stanziato 25 milioni di dollari per sostenere gli interventi di assistenza umanitaria nelle aree terremotate di Turchia e Siria. A questi si aggiunge il sostegno delle agenzie delle Nazioni Unite (OCHA, UNICEF, UNHCR, OMS, PAM) attraverso la fornitura di Kit (igienici, traumatologici, set da cucina), beni di prima necessità (coperte termiche, materassi), squadre mediche d’emergenza e di soccorritori.
- La UE (Unione Europea) fornirà aiuti umanitari per un valore di 6,5 milioni di euro e l’attivazione del Meccanismodi Protezione Civile dell’UE (con oltre 1.500 soccorritori e 100 cani da ricerca e salvataggio coinvolti).
- Dall’Italia sono arrivati i primi aiuti: i funzionari del Dipartimento della Protezione Civile e i Vigili del fuoco dei team USAR (Urban Search And Rescue) di Lazio, Toscana e Lombardia, Medici Senza Frontiere (già presente nel nord-ovest della Siria), la colonna mobile della Protezione civile della Regione Piemonte (che allestirà l’Ospedale da campo) con il quale sono partiti alcuni soci SIMEUP tra cui la dott.ssa Eleonora Tappi a cui facciamo l’ in bocca al lupo per questa splendida esperienza!
- La SIMEUP: c’è una rete attiva di soci che ha contatti e si mantiene continuamente allerta con gli Ospedali da campo del Piemonte e la Sanità Alpina con il suo gruppo operativo medico-chirugico GIMCA correlato alla Protezione Civile e con la Croce Rossa Internazionale , al fine di essere disponibili laddove ci sia la necessità mi mani d’aiuto in loco
Riferimenti essenziali:
https://www.protezionecivile.gov.it