Introduzione: La febbre può fungere da indicatore primario di infezione di base nei bambini ricoverati al pronto soccorso pediatrico (Pediatric Emergency Department, PED), soprattutto nei neonati ad alto rischio. Di conseguenza, è fondamentale per i medici di base del PED identificare i fattori di rischio associati alla batteriemia nei neonati febbrili che sono ad alto rischio di batteriemia e richiedono il ricovero immediato per la terapia antimicrobica empirica e la terapia intensiva.
Questo studio mirava a identificare i primi fattori clinici che potrebbero aiutare a prevedere la batteriemia nei neonati febbrili.
Metodi: Lo studio ha incluso lattanti di età inferiore a 90 giorni ricoverati al PED a causa della febbre. I pazienti sono stati divisi in due gruppi in base alla presenza o assenza di batteriemia e ulteriormente suddivisi in tre gruppi di età:
- Meno di 30 giorni,
- Da 30 a 59 giorni e
- Da 60 a 90 giorni.
Sono state analizzate diverse variabili cliniche e di laboratorio e sono state utilizzate analisi di regressione logistica e caratteristiche operative del ricevitore (Receiver Operating Characteristic, ROC) per identificare potenziali fattori di rischio associati alla batteriemia nei neonati febbrili.
Risultati: sono stati inclusi un totale di 498 neonati febbrili, di cui al 6,4% è stata diagnosticata batteriemia.
Il gruppo con batteriemia presentava una temperatura corporea (Body Temperature, BT) più elevata al triage, soprattutto nei neonati, frequenze cardiache più elevate al triage, tempo di abbassamento della febbre più lungo, degenze ospedaliere più lunghe, conta dei neutrofili più elevata e livelli di proteina C-reattiva (C–Reactive Protein, CRP) più elevati rispetto a quelli del gruppo il gruppo senza batteriemia.
L’analisi ROC ha mostrato che i migliori valori di cut-off per predire la batteriemia nei neonati con piressia erano
- Una BT di 38,7 °C,
- Una conta dei neutrofili del 57,9% e
- Una concentrazione di CRP di 53,8 mg/L.
Conclusioni: Una BT più elevata al triage, un aumento della conta totale dei neutrofili e livelli elevati di CRP possono essere utili per predire il rischio di batteriemia nei neonati febbrili ricoverati al PED.
BMC Pediatr. 2023 Sep 7;23(1):444. Leggi l’articolo (FREE)