L’asma ha un impatto significativo in tutte le età, in particolare pediatriche. Ma una assenza di definizioni universalmente accettate e di test di conferma ed una scarsa comprensione dei rischi principali interferisce con una risposta globale.
Gli autori si sono proposti di fornire stime globali della prevalenza e dei casi di asma nel 2019 attraverso quattro principali definizioni di casi epidemiologici:
- affanno attuale
- affanno continuo
- asma attuale
- asma costante
Inoltre hanno valutato i principali fattori associati per determinare le distribuzioni regionali e nazionali di prevalenza ed i casi di respiro sibilante ed asma.
Sono stati valutati 220 studi sulla popolazione in 88 paesi. I casi in età compresa tra 5 e 69 anni con varie definizioni erano l’11,5% (affanno attuale, intervallo di confidenza 95%, 9,1-14,3; 754,6 milioni), il 17,9% (affanno persistente, intervallo di confidenza 95%, 14,2-22,3; 1181,3 milioni), il 5,4% (asma attuale, intervallo di confidenza 95%, 3,2-9; 357,4 milioni) ed il 9,8% (asma persistente, intervallo di confidenza 95%, 7,8-12,2; 645,2 milioni).
La prevalenza massima di ansimazione era nella regione Africana (13,2%), la minima in America (10,0%), quella massima dell’asma era anch’essa nella regione Africana (11,3%), ma la minima nelle regioni del Sud-Est asiatico (8,8%).
In conclusione benché approcci diversi all’identificazione dei casi in contesti diversi rendano molto difficili le stime epidemiologiche dell’asma, questa analisi riafferma l’asma come una condizione respiratoria globale comune prima della pandemia di COVID-19 (nel 2019), con una prevalenza maggiore rispetto a quanto precedentemente riportato in molte impostazioni mondiali.
J Glob Health. 2022 Jun 29;12:04052.