Nella foto: A sinistra Luisa Mongelli a destra la Dott.ssa Lucia Peccarisi
Abbiamo intervistato una pediatra della Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica e una madre che, grazie a lei, in casi di emergenza saprebbe come intervenire.
Affinché tragedie come quella di quest’estate non si ripetano mai più
Il dolore per la morte della piccola Mariachiara è ancora vivo e brucia nella testa di tutti i genitori italiani.
Perché quello che è accaduto alla famiglia Di Lizzano, in provincia di Taranto, potrebbe accadere a chiunque. A meno di non conoscere i rudimenti delle manovre salvavita in caso di soffocamento.
La storia la conosciamo: la piccola, di appena due anni, è morta quest’estate, l’8 agosto, dopo aver inghiottito per sbaglio l’acino d’uva. Il frutto le è andato di traverso, ostruendole la trachea e soffocandola: i genitori, impietriti, hanno assistito impotenti al consumarsi della tragedia.
Per capire fino a che punto eventi come questo siano evitabili abbiamo parlato con due donne che si sono poste il problema prima di noi: Lucia Peccarisi, pediatra di libera scelta e istruttore nazionale SIMEUP (Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica), e Luisa Mongelli, mamma di una bambina di due anni e mezzo assistita dalla dottoressa.
“Non mi sono mai trovata in una situazione di pericolo ma se fosse accaduto a mia figlia avrei saputo cosa fare – afferma Mongelli – e questo grazie alla mia pediatria, che fin dalla nascita della bambina è stata scrupolosa nell’insegnarmi le manovre di base che in questi casi fanno la differenza tra la vita e la morte”.
Si va dalle istruzioni più elementari, come quella di sminuzzare sempre ogni tipo di cibo destinato al bambino, a quelle pratiche, come il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.
“Come pediatria mi è capitato spesso di assistere famiglie che hanno vissuto episodi di questo tipo: si tratta di situazioni che, se i genitori sanno cosa fare, sono del tutto affrontabili. Ma la formazione è fondamentale”, spiega Peccarisi.
Ecco perché ogni anno SIMEUP organizza, in tutte le piazze italiane, “Una manovra per la vita”, evento pensato per far incontrare pediatri e genitori al fine di insegnare a questi ultimi cosa fare in situazioni di emergenza.
“Dobbiamo non solo sensibilizzare – continua Peccarisi – ma fare in modo che diventi un automatismo. Purtroppo in rete circolano video con istruzioni fai-da-te ma guardarli non basta, serve il contatto diretto con un esperto.
Ecco perché nel mio studio insisto sempre affinché i genitori mettano in pratica le istruzioni che impartisco. Di fronte alla visione di un figlio che sta soffocando è normale essere assaliti dal panico e restare pietrificati, come è successo ai genitori della piccola Marina.
L’unico modo per vincere il terrore è trasformare la conoscenza in automatismo”.
Per fortuna quest’anno la partecipazione alla “Manovra” è stata massima, soprattutto in Puglia, dove centinaia di famiglie si sono avvicinate agli stand SIMEUP per imparare. “Si tratta di un’iniziativa magnifica – conclude Mongelli – che però meriterebbe più visibilità.
Perché chi come me ha un figlio molto piccolo ha bisogno di sapere esattamente cosa fare, quando lui rischia la vita”.
Di Sara Ficocelli Freelance journalist