I disturbi della colonna vertebrale cervicale nei bambini sono relativamente rari; pertanto, i paradigmi per la gestione clinica chirurgica e non chirurgica non sono ben definiti.
Lo scopo di questo studio era quello di riunire un gruppo internazionale e multidisciplinare di esperti del rachide cervicale pediatrico per creare consenso attraverso un approccio Delphi modificato per quanto riguarda la gestione clinica dei bambini con disturbi del rachide cervicale e quelli sottoposti a chirurgia di stabilizzazione del rachide cervicale.
Metodi: E’ stato utilizzato un metodo Delphi modificato per identificare le dichiarazioni di consenso per la gestione dei bambini con disturbi del rachide cervicale che richiedono stabilizzazione.
Un’indagine sulle pratiche correnti, integrata da una revisione della letteratura, è stata distribuita elettronicamente a 17 neurochirurghi e chirurghi ortopedici esperti nella gestione clinica dei disturbi del rachide cervicale pediatrici.
Successivamente sono stati formulati e distribuiti al gruppo 52 prospetti riassuntivi.
Dichiarazioni che hanno raggiunto quasi il consenso o che erano di particolare interesse sono state poi discusse durante un incontro di persona per ottenere ulteriore consenso.
Il consenso è stato definito come accordo ≥ 80% su una scala Likert a 4 punti (fortemente d’accordo, d’accordo, in disaccordo, fortemente in disaccordo).
Risultati: Sono state identificate quarantacinque affermazioni guidate dal consenso, con tutti i partecipanti disposti a incorporarle nella loro pratica.
Per i bambini con disturbi del rachide cervicale e/o stabilizzazione, le dichiarazioni di consenso sono state suddivise nelle seguenti categorie:
- pianificazione preoperatoria (12 dichiarazioni);
- soglie radiografiche di instabilità (4 dichiarazioni);
- gestione intraoperatoria/perioperatoria (15 dichiarazioni);
- cure postoperatorie (11 dichiarazioni); e
- gestione non operativa (3 dichiarazioni).
Diverse dichiarazioni importanti che hanno raggiunto il consenso includevano le seguenti raccomandazioni:
- ottenere segnali di base di preposizionamento con neuromonitoraggio intraoperatorio;
- utilizzare strumentazione rigida quando tecnicamente fattibile;
- fornire l’immobilizzazione esterna postoperatoria per 6-12 settimane con un collare cervicale rigido piuttosto che con l’immobilizzazione con halo vest; e
- continuare il follow-up clinico postoperatorio almeno fino al raggiungimento della maturità anatomica del rachide cervicale.
Inoltre, le soglie radiografiche preoperatorie per l’instabilità che hanno raggiunto il consenso includevano quanto segue:
- movimento traslatorio ≥ 5 mm a C1-2 (esclusi i pazienti con sindrome di Down) o ≥ 4 mm nella colonna subassiale;
- angolazione dinamica nella colonna subassiale ≥ 10°; e
- movimento anomalo e variazione del segnale T2 alla risonanza magnetica osservata allo stesso livello.
Conclusioni: In questo studio, gli Autori hanno dimostrato che un gruppo internazionale multidisciplinare di esperti del rachide cervicale pediatrico è stato in grado di raggiungere un consenso su 45 affermazioni riguardanti la gestione dei disturbi del rachide cervicale pediatrico e la stabilizzazione.
Sono necessari ulteriori studi per determinare se l’implementazione di queste pratiche può portare a complicazioni ridotte e risultati migliori per i bambini.
J Neurosurg Pediatr. 2022 Oct 28;31(1):32-42. Leggi l’articolo (FREE)
Developing consensus for the management of pediatric cervical spine disorders and stabilization: a modified Delphi study