Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica
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La testimonianza da Cassino (FR) –
Presso il Centro Polifunzionale nell’ambito della settimana per la sicurezza sul lavoro organizzata dalla ASL Frosinone
SQUADRA SIMEUP
Giuseppe Ruscetta
Andrea Mancini
Andrea Lucciola
Alberto Maria Ruscetta
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“Abbiamo coinvolto tutte le categorie lavorative sia pubbliche che private. In questo ambito una giornata è sempre stata dedicata alla sicurezza in famiglia e in particolare alle manovre salvavita specie in ambito pediatrico”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Per la disostruzione da corpi estranei c’è stato un estremo interesse mentre la defibrillazione ha interessato prevalentemente i lavoratori, qui infatti abbiamo uno stabilimento FIAT”.
Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?
“Siamo riusciti a dare una discreta preparazione generale sia sulla disostruzione che sulla rianimazione. La difficoltà chiaramente è quella di dare sicurezza in così poco tempo, sicurezza che consenta di poter intervenire in caso di bisogno. Di certo lasciamo una costruzione mentale che può portare, anche senza rendersene conto, a effettuare le manovre salvavita in una situazione di emergenza.
Studenti, famiglie e operai hanno partecipato attivamente, tutti consapevoli che sapere e saper fare è molto importante”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“Nessun episodio particolare eccetto un operaio FIAT che, diventato padre da circa due mesi, ci teneva particolarmente alle prove pratiche per essere pronto in una futura situazione di emergenza; e la piccola Giada che ha portato il suo manichino personale”.
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La testimonianza da Benevento
SQUADRA SIMEUP
Antonella Casani
Flavio Quarantiello
Nunziatina Sorice
Adriana Pepe
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“La giornata é stata molto partecipata: abbiamo avuto circa 200 persone, la maggior parte (80%) genitori dai 25 ai 40 anni, il 10% nonni e il restante adolescenti e bambini dai 6 ai 14 anni”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Aver fatto sia la RCP che la disostruzione non ci ha creato alcuno scompenso perché eravamo un discreto numero tra noi istruttori e volontari di Misericordia e CRI e le persone si sono mostrate molto interessate”.
Rispetto agli anni scorsi, avete notato una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’argomento tra i partecipanti?
“Abbiamo avuto un’affluenza molto maggiore di quella dell’anno scorso con persone molto più motivate e un discreto numero che già conosceva le manovre”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“Una nonna ci ha fatto vedere che aveva nel portafogli il foglietto di come si eseguono le manovre e le ripeteva periodicamente!”.
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La testimonianza da Campobasso – Centro sportivo M2 movement
SQUADRA SIMEUP
Debora ML Simonetti – Istruttore SIMEUP
Sergio Zarrilli – Istruttore SIMEUP
Sarah Zarrilli – Specializzanda in Pediatria
Antonio Comegna – Team di Molise Emergenza, da sempre di supporto alle attività SIMEUP
Rosaria Zita – Team di Molise Emergenza, da sempre di supporto alle attività SIMEUP
Rosa D’Addario – Infermiera e istruttrice di nuoto – con Lavinia Simonetti, sua nipote quindicenne
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“È stato un esperimento nuovo, abbiamo scelto un centro sportivo, l’M2 movement, che ci ha messo gratuitamente a disposizione uno spazio all’ingresso della struttura.
Sono state coinvolte, in due ore, circa 80 persone: di queste, come si vede dalle foto, circa la metà erano bambini, l’altra metà genitori, zie e nonni”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Il massaggio cardiaco è stato molto apprezzato: naturalmente abbiamo spiegato che la tecnica è applicabile in tutti gli eventi che comportano perdita di coscienza e di segni vitali”.
Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano nel fare le manovre? E quali gli errori da evitare?
“Sono legate in parte a ciò che si vede nei programmi tv, dove il massaggio viene praticato in modo approssimativo, spesso scorretto, ma resta nella memoria di chi guarda.
Il timore di “far del male” o di “farlo male” appartiene agli adulti, i bambini sono magnificamente ricettivi. C’è resistenza a ventilare, più che a fare il massaggio, speriamo solo riguardi la simulazione sul manichino e non un eventuale caso concreto”.
Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?
“Non riteniamo, e le persone non ritengono, che sia sufficiente un solo giorno, per questo motivo da oltre sei anni in Molise proponiamo incontri mensili sulle manovre di disostruzione, in modo che, chi pensa di non ricordare o desidera riprovare, possa farlo. Crediamo fortemente in una campagna di sensibilizzazione rivolta ai bambini e agli adolescenti, nella convinzione che ciò che si impara da piccoli diventa uno schema, crea un approccio migliore nell’ affrontare una situazione di emergenza”.
Rispetto agli anni scorsi, avete notato una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’argomento tra i partecipanti?
“L’argomento è conosciuto, così quanto temuto: gli adulti sperano di non dover mai mettere in pratica le manovre, i bambini coinvolti hanno invece un atteggiamento positivo e proattivo: vogliono imparare per “essere bravi a salvare una vita”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“Un bambino ha insistito in modo veemente con i genitori, che adducevano ‘importanti ed improrogabili impegni’ per giustificare la fretta di andare via: li ha convinti, loro malgrado, insistendo perché voleva restare ad ascoltare e provare a fare la manovra di disostruzione e il massaggio cardiaco esterno. Appena terminato il suo turno è dovuto, però, andare via di corsa.
Il giorno successivo, tornato in palestra, ha chiesto ad una delle istruttrici di nuoto la possibilità di ricevere l’attestato di partecipazione, perché ci teneva tanto”.
Mi preme ringraziare tutti coloro che, con sorriso e abnegazione, in questi 12 anni mi hanno accompagnata e supportata nella realizzazione della Manovra, sia annuale che mensile. Grazie a tutti!!!
Debora M.L. Simonetti
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La testimonianza da Quartucciu – Cagliari, Centro Commerciale “Le vele”
SQUADRA SIMEUP
Eurilla Sequi
Beatrice Cancedda
Alessandro Canetto
Maria Francesca Staico
Debora Panico, Simone Mameli
Stefano Forestieri,
Valentina Ibba
Federica Loriga
Vittoria Montecchiani
Marta Melis
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“La giornata è andata benissimo! Abbiamo dovuto protrarre Le Manovre di due ore e mezza oltre l’orario previsto. Hanno partecipato attivamente più di 250 persone di ogni età. Ma molte di più hanno assistito alle spiegazioni non esercitandosi: chi a causa di impedimenti fisici, chi perché alle prese con i figli piccoli”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Bene, le persone si sono mostrate molto interessate”.
Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano nel fare le manovre? E quali gli errori da evitare?
“È importante insegnare le manovre rianimatorie con calma in modo che vengano apprese”.
Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?
“Bisogna ripetere l’esecuzione delle manovre per far acquisire maggiore sicurezza. Questa giornata è comunque un buon trampolino e siamo certi che, in caso di necessità, le persone che hanno “provato” saranno in grado di agire”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“La dottoressa Sequi è riuscita a far avvicinare una mamma con la figlia di 10 anni ancora traumatizzate perché la piccola, poco tempo prima, aveva rischiato di soffocare. La mamma ha accettato di imparare le manovre mentre la bimba era molto spaventata. La dottoressa le ha parlato e, senza forzarla, le ha detto che sarebbe potuta tornare in qualsiasi momento. La gioia più grande l’abbiamo provata quando ce la siamo ritrovata davanti, pronta a effettuare le manovre. È stata bravissima e ha meritato un attestato con tanto di nome e firma”.
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La testimonianza da Merano (BZ) – Atrio dell’Ospedale Franz Tappeiner
SQUADRA SIMEUP
Frank Blumtritt
Burkhard Wermter
Com’é andata la giornata? Quante persone sono state coinvolte? Di quale fascia di età?
“Sono venute parecchie famiglie attirate dagli articoli usciti sulla stampa locale. Erano presenti tutte le fasce d’età”.
Quest’anno, per la prima volta, avete insegnato il massaggio cardiaco oltre alla manovra di Heimlich. Come vi siete trovati? Le persone erano interessate?
“Molto interessate. È stata una buona idea mettere insieme le cose..”.
Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano nel fare le manovre? E quali gli errori da evitare?
“I manichini che abbiamo sono troppo duri per la dimostrazione della manovra di Heimlich. Dopo qualche ora ci si era aperta la pelle delle mani. Sarebbe auspicabile acquistare manichini appositi per tale dimostrazione”.
Basta un solo giorno per imparare le manovre? Le persone si sentono poi pronte a intervenire?
“Da noi un giorno basta e le persone si sentono sicure. Poi occorre comunque fare dimostrazioni a vari gruppi durante l’anno”.
Rispetto agli anni scorsi, avete notato una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’argomento tra i partecipanti?
“Direi di sì. Alcuni si presentano ogni anno per ‘riaddestrarsi’”.
Raccontateci un episodio particolare accaduto durante la giornata
“Ci è capitata un’ ‘ammucchiata’ di una mamma che faceva le compressioni toraciche con due bambini attaccati al collo che non la volevano proprio lasciare”.