15:00 alle ore 19:00
l’Aula 2 – Palazzina Universitaria dell’Università di Roma ‘La Sapienza’
Facoltà di Medicina e Psicologia
Via di Grottarossa 1035 – Adiacente all’Ospedale Sant’Andrea
Buongiorno a tutti. Mancano pochi giorni all’evento che si terrà presso la Palazzina Universitaria dell’Università di Roma ‘La Sapienza’
Facoltà di Medicina e Psicologia situata in Via di Grottarossa 1035 adiacente all’Ospedale Sant’Andrea. La tavola rotonda intitolata ‘La Rete dell’Urgenza ed Emergenza Pediatrica
attualità e prospettive future’ si svolgerà il giorno 21 giugno 2022 presso l’Aula 2 dalle 15:00 alle ore 19:00.
A nome mio e di tutta la segreteria scientifica del convegno vogliamo, anzitutto, porvi i nostri più sentiti ringraziamenti per la partecipazione: la vostra partecipazione costituisce apporto fondamentale sul piano culturale, politico e scientifica e costituiscono un assoluto valore aggiunto per noi e per tutti gli invitati al convegno.
Avrete, certamente, notato una nutrita schiera di personalità scientifiche a presiedere il tavolo di lavoro e altre tenute a svolgere un ruolo di discussant e vi sarete chiesti quale sarà il ruolo di ognuno di noi.
Con questo breve ‘tutorial’ abbiamo l’obbiettivo di fornirvi informazioni su come sarà organizzata la tavola rotonda.
Premessa Generale
La “tavola rotonda” consiste in un evento in cui sarà possibile una continua interazione fra i presidenti del tavolo, le istituzioni presenti e i relatori ed il
pubblico presente.
Abbiamo cercato di scegliere degli interventi tenuti dai relatori con un substrato comune e,per gestire al meglio la tavola rotonda, abbiamo deciso di
inserire la figura del moderatore. Nel nostro caso sarà una illustremoderatrice, la giornalista RAI Viviana Verbaro.
Il compito del moderatore saràquello di introdurre il tema della tavola rotonda, i vari interventi programmati, ma,soprattutto garantire il giusto flusso degli interventi, agevolando la discussione tra tutti i presenti.
NEL NOSTRO CASO, POICHE’ L’OBIETTIVO DELLA TAVOLA ROTONDA E’ QUELLO DI PORRE LE FONDAMENTA PER LA REALIZZAZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE, VOLTO A RAGGIUNGERE LINEE DI INDIRIZZO CONDIVISE
SULLA RETE DELL’EMERGENZA URGENZA IN ETA’ PEDIATRICA, LA PRESENZA E PARTECIPAZIONE ATTIVIA DI TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI E’ ESSENZIALE, COSI’ COME LA VOSTRA LIBERTA’ DI INVITARE E, SE DEL CASO, COINVOLGERE TUTTTE LE PERSONE CHE RITERRETE PIU’ OPPORTINE, PER RAGGIUNGERE LO SCOPO.
Gli Interventi
Sono stati individuati cinque interventi: i primi due dedicati a modelli assistenziali Nazionali ed Internazionali e gli altri tre, relativi alla catena organizzativa dell Emergenza Urgenza. Al fine di favorire la discussione, gli interventi dovranno avere una durata di massimo 15 minuti a cui seguirà una discussione in aula, animata dai presidenti e dai discussant ed eventualmente dal pubblico presente in sala, attraverso domande, precisazioni, confronti e riflessioni.
Per facilitare il flusso della discussione, individuiamo di seguito un esempio di punto di discussione da cui partire e che andremo a sviluppare per ogni relazione.
1) Modello Organizzativo dell’Emergenza-Urgenza pediatrica in Italia: l’importanza di un tavolo permanente. Stefania Zampogna.
Possibile obiettivo per la discussione: Sottolineare come la mancata adozione delle Linee di indirizzo Nazionalifavorisca le diseguaglianza assistenziale tra le Regioni. È vero che la pandemia ha costretto le Regioni ad attuare piani di emergenza per gli ospedali, ma gli strumenti per ridurre tale disomogeneità̀ stanno proprio in una diffusa e generalizzata applicazione di
quelle disposizioni.
L’aspetto che ci interessa in particolare è che l’organizzazione del sistema ospedaliero di emergenza-urgenza, prevista dalle Linee Guida finalmente tiene conto delle esigenze del bambino e della sua famiglia e lo fa con disposizioni ben precise con un chiaro shift culturale rispetto al passato.
Ad esempio, in tutti i Pronto Soccorso (PS), generali e pediatrici, l’infermiere addetto al triage deve avere una specifica formazione pediatrica e qualora ne sia sprovvisto, deve frequentare percorsi formativi ad hoc, per saper riconoscere alcuni parametri/segni/sintomi peculiari delle varie fasi di crescita del bambino – da neonato ad adolescente – che sono ben diversi da quelli dell’adulto. Come ha riconosciuto la Conferenza Stato-Regioni nel dicembre 2017, ‘le Terapie Intensive Pediatriche sono un nodo fondamentale nella rete dell’emergenza-urgenza pediatrica e vanno allocate negli Hub di II livello e in un bacino non inferiore a 2 milioni di abitanti’. A fianco dei PS è quanto mai necessario che tutta l’assistenza ospedaliera operi
a un livello più elevato, attivando posti-letto di terapia semintensiva nelle pediatrie degli ospedali hub e un numero adeguato di posti letto di terapia intensiva pediatrica, allo stato attuale carenti o, addirittura, in alcune realtà, assenti. Quale è lo “stato dell’arte” in regione Lazio? Cosa possiamo fare per migliorare?
2) Emergency Medical Services for children Program. Vinay Nadkarni
Possibile obiettivo per la discussione: Spesso i modelli anglosassoni rappresentano il punto di riferimento per l’implementazionedelle reti dell’emergenza, per la formazione e per il raggiungimento degli obbiettivi assistenziali. Ad esempio,i modelli educativi di riferimento per le attività di emergenza sono rappresentati da corsi certificativi come l’ALS ( Advanced Life Support) o il PALS ( Pediatric Advanced Life Support) che sono comunque immaginati per lavorare in sistemi ad alte risorse sia di personale che di attrezzatura. Con quale modalità possiamo adattare questi modelli a realtà e a sistemi ospedalieri con risorse e competenze specifiche diverse: basse, ad esempio, in pronto soccorsi generali, dedicati essenzialmente all’adulto, che si
trivano a gestire un’emergenza pediatrica senza perdere la qualità e dovendo offrire la migliore cura per il paziente? Quale può essere il ruolo delle linee guida Nazionali o di indirizzo Regionali e di eventuali protocolli organizzativi sull’implementazione di tutta la rete pediatrica? Specificare l’importanza dei protocolli condivisi, ma stilati tenendo conto delle diverse realtà organizzative (centri Hub e spoke o territoriali)
3) Modello Organizzativo del DEA di I e II livello. A. Reale
Possibile obiettivo per la discussione: La pandemia ha messo in evidenza carenze organizzative e gestionali in molte Regioni. Nel Lazio sono presenti da anni le reti per le patologie tempo-dipendenti dell’adulto secondo il modello Hub & Spoke mentre, in ambito pediatricoè già operativa la rete per i traumi e per il trauma cranico di grave entità. Un tavolo permanete Regionale Pediatrico come potrebbe apportare un contributo nell’implementazione della rete pediatrica?
4) Il trasporto del bambino critico. J Pagani
Possibile obiettivo per la discussione:Il trasporto di un paziente rappresenta un momento importante nel continuum dell’assistenza sanitaria che richiede una gestione articolata e complessa e competenze specifiche.
Il trasporto sanitario può avvenire essenzialmente in condizione di urgenza ed in condizione ordinaria programmabile. Alla luce della Raccomandazione 11 – Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero) del gennaio 2010 in una rete di Emergenza-Urgenza Pediatrica basata sul modello Hube Spoke è imprescindibile garantire la massima sicurezza del trasporto pediatrico con percorsi definiti e non ancora strutturati nel nostro Paese Cosa possiamo fare per implementare il servizio di Trasporto? Quali
prospettive per la formazione? Importanza della realizzazione di procedure operative per il sistema di Trasporto Pediatrico (Intra- Aziendale ed Extra – Aziendale)
5) Modelli di integrazione tra territorio ed ospedale nell’Urgenza Emergenza Pediatrica. T Rongai
Possibile obiettivo per la discussione: La Casa della salute è stata prevista dalla legge Finanziaria 2007 (Legge n. 296 del 2006 – Art. 1, comma 806, lett. a)) che ha indirizzato specifiche risorse, pari a 10 milioni di euro, per la sperimentazione del modello assistenziale case della salute. Nel dicembre del 2020, il Dipartimento Affari Sociali del Servizio Studi della Camera dei Deputati ha inviato alla Conferenza delle Regioni una richiesta di informazioni relativa ai presidi delle cure intermedie (Case della Salute/Casa di comunità e Ospedale di comunità-OdC) attivi nei diversi sistemi sanitari regionali. Tali strutture, infatti, hanno un ruolo centrale nella Missione Salute (n. 6) del PNRR (qui il link al dossier del Servizio studi) all’esame del
Parlamento. Quali possibilità reali ci sono di realizzare case della salute o ospedali di comunità Pediatrici sul territorio? Quali le prospettive di un sistema di delocalizzazione dell’Urgenza sul territorio? Siamo realmente preparati ad un passaggio culturale e di approccio al bambino con urgenza in atto di questo tipo?
VI ASPETTIAMO IL 21: il miglior modo per prevedere il futuro è scriverlo insieme





