Gli istruttori della Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza Pediatrica arrivano, quest’anno in più di 40 piazze italiane per insegnare le manovre salvavita che possono aiutare a salvare i bambini dal soffocamento e dall’arresto cardiaco.
Il soffocamento da corpo estraneo resta una delle principali cause di morte per i bambini di età inferiore ai 3 anni. Tuttavia gli incidenti non colpiscono soltanto i più piccoli. Il rischio resta elevato fino all’adolescenza e riguarda anche gli adulti. Un dramma che potrebbe essere evitato se si praticassero tempestivamente le manovre salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati. Per questo motivo la Società Italiana di Medicina ed Urgenza Pediatrica ha organizzato, per il dodicesimo anno consecutivo, una giornata nazionale che ha l’obiettivo di diffondere quanto più possibile la conoscenza de “Le manovre per la vita”.
Manovre per la vita nelle piazze di tutta Italia
Domenica 23 ottobre, dopo lo stop per il Covid, riparte il tradizionale appuntamento SIMEUP di “Una Manovra per la vita”. Oltre 600 istruttori Simeup scenderanno in campo insegnando gratuitamente a grandi e piccoli le manovre da effettuare in caso di ostruzione delle vie aeree e la manovra di rianimazione cardio-polmonare da eseguire in caso di arresto cardiaco. Chiunque può fare la differenza in una situazione di emergenza.
Spesso i primi a prestare soccorso in caso di arresto cardiaco extra-ospedaliero o ostruzione da corpo estraneo sono proprio i familiari o i caregiver. Mamme, papà, nonni, baby-sitter, educatrici, insegnanti. Numerosi sono i casi di cronaca in cui un non sanitario contribuisce a salvare la vita ad un bambino in arresto cardiaco.
“Nei paesi in cui l’insegnamento della RCP in età scolare è obbligatorio, le percentuali di rianimazione fatte in caso di arresto extra-ospedaliero raggiungono il 60-75% dei casi, spiega la Professoressa Stefania Zampogna, e la sopravvivenza dopo questo tipo di arresto risulta triplicata.
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